Benvenuti :)

Benvenuti a tutti i lettori. Questo blog nasce dalla voglia di creare un' agorà[chiamata:I RAGAZZI DI NELSON] dove poter discutere,riflettere e confrontarsi su argomenti che spaziano dalla cultura all'arte,dalla poesia alla musica,dalla storia alla filosofia,dalla quotidianeità alle domande che ogni giorno ci poniamo ma alla quale nessuno sa darsi una risposta.Tutto ciò per far si che in qualche modo si possa stuzzicare il genio di tante persone che non vogliono fermarsi solo alle apparenze e alle frivolezze che la società impone;ma andare oltre...verso qualcosa che chi ci sta intorno non può darci ma che possiamo trovare in un nostro simile lontano mille miglia da noi. Quindi crediamo in voi per realizzare questo sogno.Cordiali saluti. PS:accettiamo proposte su argomenti su cui volete discutere inviate una e-mail a horation4@gmail.com.

26 agosto 2010

The best or nothing

Avete letto lo slogan di una pubblicità di una nota casa automobilistica tedesca?! Esso recita :"the best or nothing". Ma nella vita e' sempre possibile praticare ciò?! Il problema nasce soprattutto quando nei tuoi progetti e' coinvolto qualcun'altro. Il "the best" infatti nei progetti che ti coinvolgono direttamente magari non viene sempre raggiunto ma può diventare uno stimolo importante per realizzarli al meglio. Ma quando non trovi il tuo best negli altri, non in termini di perfezione ma ciò che tu reputi essere la cosa migliore che ti potesse capitare ma che poi non prende vita , cosa fare?! Non perdere la fiducia ed aspettare comunque il tuo personalissimo best?! Passare a un better, anche se non ti da' la stessa emozione? O imparare a non accontentarsi,convivendo pero' con un nothing che pesa?! Per me finora e' stato tutto un "best or nothing"... Ma cosa si perde, o guadagna, non accontentandosi?!

By albatros
Albatros di Charles Baudelaire

Spesso, per divertirsi, i marinai
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.

E li hanno appena deposti sul ponte ,
che questi re dell'azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Quest'alato viaggiatore, com'è goffo e leggero!
Lui, prima così bello, com'è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta,zoppicando,
l'infermo che volava!

Il poeta e' come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell'arciere
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali da gigante.

Che fatica camminare giornalmente con delle grandi ali! Perché talvolta non occorre avere delle grandi qualità ma e' sufficiente avere una personalità che si distingue, interessi, passioni, stili di vita che, specie nei piccoli centri, vengono etichettati come "strani", "anormali"... Perché ciò che non si capisce si deve giudicare?! Forse il problema e' proprio questo: per gli albatri ci vogliono i grandi cieli! Alla ricerca perciò di un grande cielo o di qualcuno che possa rappresentarlo...

La morte della vergine di Caravaggio



Opera realizzata tra il 1605 e il 1606. E’ un olio su tela di grandi dimensioni (quasi 2.45 m x 3.70 m) ed è conservato al Louvre di Parigi.Venne commissionato dall’ordine dei carmelitani scalzi, che volevano porre quest’opera nella loro chiesa, ma l’opera poi venne rifiutata proprio da loro per l’aspetto di Maria che non rispettava la sua iconografia classica: era anzi priva di qualsiasi tributo mistico, con la faccia terrea, un braccio abbandonato e il ventre gonfio. Addirittura si dice che Caravaggio scelse  il volto di una prostituta, morta incinta nel Tevere;molto scandalo fecero i piedi ritratti nudi fino alla caviglia. L’ambiente è semplice e brutto, non c’è nulla di celebrativo. L’unico elemento nel quale Caravaggio pone il bello è il drappo rosso. Caravaggio crea la bellezza, ma mette anche molta bruttezza e squallore per creare il realismo brutale: nella figura di Maria, è evidente nel gonfiore del corpo (nella tradizione iconografica il ventre è gonfio perché ha tenuto in grembo Gesù), dal colorito giallastro del viso, è adagiata su un tavolaccio dal quale i piedi fuoriescono. Gli apostoli hanno un aspetto non gradevole e sacrale, sono anziani, con il volto coperto di rughe, sono raffigurati come uomini qualsiasi. La luce è laterale, radente, illumina con forza alcune parte mentre altre sono buie o in ombra. Questa luce attraversa visibilmente l’opera. Su Maria e su Maria Maddalena la luce (simbolica) arriva dall’alto, quindi è discordante con quella che attraversa l’opera e fa diventare le due donne fonti di luce; a noi ricorda l’occhio di bue del teatro, che non esisteva e quest’effetto veniva dapprima solo immaginato e poi rappresentato, come per esempio in quest’opera.Il colore dominante è il rosso (nel drappo, nella veste di Maria e sulla veste di Maria Maddalena). Altre tonalità simili al rosso e all’arancio sono visibili negli abiti degli apostoli. C’è anche un cuneo verde (colore complementare del rosso) che penetra da destra e così entrambi i colori (rosso e verde) sono esaltati. Qui si misura l’abilità di Caravaggio nel valorizzare i colori, nonostante le sue opere siano per lo più buie.Secondo Caravaggio, l’opposizione di luce ed ombra era particolarmente conforme alla gravità dei temi religiosi.
Ad eccezione del drappo scarlatto, l’unico oggetto rappresentato nella composizione, significativamente povera e spoglia, è un catino di rame collocato ai piedi degli apostoli e contenente la soluzione d’aceto necessaria al lavaggio del cadavere, da qualcuno interpretato come un’inconscia attestazione di sfiducia nella Resurrezione, da parte del pittore.

25 agosto 2010

Franco Battiato-La stagione dell'amore

http://www.youtube.com/watch?v=3upmUcSdwq8

Una canzone che mi trasmette solo brividi...la definirei bellissima. Pensateci...ascoltandola ogni parola mi riporta inevitabilmente a guardare ogni singolo istante della vita trascorsa e alla mente risale quel sapore amaro di chi comincia a veder passare il tempo velocemente e comincia a guardarsi dietro pensando alle occasioni perse...chi sa quanti di noi avrebbero voluto trasformare quei momenti,quelle occasioni volate via...in sogni della vita. Noi viviamo di sogni,viviamo di desideri giorno dopo giorno...noi invecchiamo ma loro sono sempre "giovani" e ci seguono.Molti dicono che i desideri sono ciò che ci fa andare avanti nella vita di tutti i giorni,ma nello stesso tempo secondo il buddhismo la vita senza desideri è una vita condotta al meglio, e potrebbe essere vero, perchè l'essere umano, non riconosce e non apprezza ciò che ha, avverato un suo desiderio ne desidera un altro e un altro ancora...e pur avendo tutto non è mai soddisfatto. E allora cosa cerchiamo veramente...cosa vogliamo...perchè non accontentarci e vivere il "carpe diem" senza mai avere rimpianti su quello che non abbiamo mai fatto pur potendo?