"I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari […] Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli."
avete mai incontrato numeri primi? qualcuno o anche una situazione che ti sembra essere adatta a te, appunto gemella, ma non riesci mai a toccare completamente? è una sensazione che non augurerei neanche al mio peggior nemico... caro pinturicchio, mi sa che ti contendo il primato di poeta pessimista , a furia di studi leggiadri e di sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spende la meglio parte. trovare tuttavia parole che riescano a rappresentare il tuo stato d'animo ti consola, riesce almeno a dare un nome alla patologia . quali sono perciò i brani o le citazioni dei romanzi che più vi rappresentano al momento?
by albatros
Benvenuti :)
Benvenuti a tutti i lettori. Questo blog nasce dalla voglia di creare un' agorà[chiamata:I RAGAZZI DI NELSON] dove poter discutere,riflettere e confrontarsi su argomenti che spaziano dalla cultura all'arte,dalla poesia alla musica,dalla storia alla filosofia,dalla quotidianeità alle domande che ogni giorno ci poniamo ma alla quale nessuno sa darsi una risposta.Tutto ciò per far si che in qualche modo si possa stuzzicare il genio di tante persone che non vogliono fermarsi solo alle apparenze e alle frivolezze che la società impone;ma andare oltre...verso qualcosa che chi ci sta intorno non può darci ma che possiamo trovare in un nostro simile lontano mille miglia da noi. Quindi crediamo in voi per realizzare questo sogno.Cordiali saluti. PS:accettiamo proposte su argomenti su cui volete discutere inviate una e-mail a horation4@gmail.com.
17 settembre 2010
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cara albatros...se vuoi una "guerra" poetica :) sarai ben servita...eccoti un pezzo tratta dalla poesia di uno dei poeti che amo di più...che mi rappresenta molto e tutte le volte che lo leggo mi fa pensare tanto:
RispondiElimina[Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;
Quando la pioggia distendendo le sue immense strisce
Imita le sbarre di un grande carcere
Ed un popolo muto di infami ragni
Tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli,
Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati
E lunghi trasporti funebri senza tamburi, senza bande
Sfilano lentamente nella mia anima vinta; la Speranza
Piange e l'atroce angoscia dispotica
Pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo.]
Vuoi sapere il perchè di questa parte di brano?Bene...secondo me la mia vita..piena di sogni...piena di utopie e piena di fiducia verso gli altri...è stata sempre tradita dalla quotidiana infamia che la gente ci provoca intorno...facendone della mia vita un'immenso campo di russia all'arrivo di napoleone...ed è proprio nei momenti di solitudine che facendo un resoconto generale che mi rendo conto che la speranza che ogni volta ripongo negli altri viene tradita e che nel lungo panta rei della vita in realtà siamo sempre soli...ed inevitabilmente la malinconia mi invade.