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Benvenuti a tutti i lettori. Questo blog nasce dalla voglia di creare un' agorà[chiamata:I RAGAZZI DI NELSON] dove poter discutere,riflettere e confrontarsi su argomenti che spaziano dalla cultura all'arte,dalla poesia alla musica,dalla storia alla filosofia,dalla quotidianeità alle domande che ogni giorno ci poniamo ma alla quale nessuno sa darsi una risposta.Tutto ciò per far si che in qualche modo si possa stuzzicare il genio di tante persone che non vogliono fermarsi solo alle apparenze e alle frivolezze che la società impone;ma andare oltre...verso qualcosa che chi ci sta intorno non può darci ma che possiamo trovare in un nostro simile lontano mille miglia da noi. Quindi crediamo in voi per realizzare questo sogno.Cordiali saluti. PS:accettiamo proposte su argomenti su cui volete discutere inviate una e-mail a horation4@gmail.com.

4 settembre 2010

Fabrizio Moro - Video di "Libero"

Mi piacciono le canzoni che comunicano qualcosa, benchè Fabrizio Moro non rientri nella top ten dei miei artisti preferiti. Eppure questa canzone riesce sempre a trasmettermi qualcosa, forse perchè mi pongo più o meno le stesse domande, forse perchè credo che "la libertà è sacra come il pane", forse perchè sono alla ricerca di quella Verità che ci farà liberi. E voi?!


by Albatros


9 commenti:

  1. sono d'accordo...la libertà è sacra!ogni uomo deve essere libero e deve rispettare le libertà altrui...Peccato xò che al giorno d'oggi pochi considerano la libertà cm qualcs di fondamentale...ma nn pensate che spesso siamo noi stessi a nn preoccuparci di far rispettare la nostra libertà e ci adattiamo a quello che gli altri fanno di noi?nn credete che spesso siamo vittime delle convenzioni e dei giudizi degli altri e caliamo la testa consapevoli di ciò?

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  2. Vero... Perché non siamo capaci di renderci liberi nei rapporti con gli altri. Quante volte vediamo gruppi di amici, in cui prevale solo una voce solista e tutti il resto e' coro?! In quante coppie si rinuncia a fare alcune cose, anche una cosa stupida come iscriversi su fb, andare in palestra con un'amica, perché la controparte lo "impone"? Il "perché e' così , e basta!!" di alcuni genitori?! Ci vorrebbero tutti inquadrati, nei nostri bei vestiti domenicali, nelle donne madri/ mogli, nei mariti tutti di un pezzo, uomini che non piangono ma che conoscono solo lo sport... W la libertà che ci rende diversi, unici!! Ma per essere liberi devi
    avere prima l'idea di te stessa, solo capendo chi sei puoi andare libero nel tuo
    essere.

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  3. ne ho viste tante di queste scene e imposizioni...e ne ho vissute tante...sempre chiedendomi il perchè di ciò. Albatros, come posso capire me stessa?e cm posso essere sicura di aver capito bene chi sono?

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  4. cara hope, se avessi la risposta alla tua domanda, avrei già risolto molti problemi, avrei spiccato un volo degno del nickname che porto! "conosci te stesso", diceva il buon Socrate... io penso che sia frutto di un continuo lavoro su te stessa, imparando a coltivare i tuoi progetti di vita, a metterti davanti ai problemi e cercarli di approcciarli nel modo più razionale e ragionevole possibile. è utile talvolta uscire fuori da te stessa, senza che per forza sia un'esperienza paranormale! hai presente il deserto del quale tante volte abbiamo parlato? ecco, anche quando guidi in una strada poco trafficata, porti fuori il cane, esci in un grande città, ti confronti con il mondo e impari a relativizzare i tuoi problemi e a guardare oltre, magari il pantano nel quale credi di essere potrebbe rivelarsi una laguna che sbocca nel mare. la conoscenza è per definizione un work in progress, qualcosa che non finisci mai di scoprire. se lo è per una dottrina, figurati te stessa! l'unico problema è non avere una prova del nove, parametri fisici con i quali confrontarsi per rendersi conto del risultato. a scuola, all'università ci sono i voti che, giusti o sbagliati che siano, ti possono dare un'idea di come stai traccando il percorso, senza che siano necessariamente valori assoluti. ma nella vita non ci sono voti, l'unico parametro è la felicità che puoi provare nel fare una cosa, la soddisfazione nel tuo percorso professionale e personale. e poi con gli anni impari a convivere con i dubbi, le paure, le emozioni... fuggi dall'uomo che non ha dubbi e tende alla perfezione, probabilmente ha già rinunciato a vivere.

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  5. cara hope, se fossi in grado di rispondere alla tua domanda, avrei certamente risolto una buona percentuale di problemi. " conosci te stesso", diceva il buon Socrate. la conoscenza è per definizione un work in progress, già per una disciplina, immagina per te stessa. perciò è un lavoro continuo su te stessa, cercando di individuare i tuoi limiti, focalizzare i problemi e cercare di affrontarli nel modo più razionale e ragionevole possibile. talvolta è anche utile uscire da noi stessi, senza necessariamente arrivare a un'esperienza paranormale! basta guidare in una strada poco trafficata, portare fuori il cane, affacciarsi dalla finestra, andare in una grande città... hai presente il deserto, del quale tante volte abbiamo parlato? ecco, confrontarsi silenziosamente con il mondo per imparare a relativizzare i tuoi problemi. poi con gli anni impari a convivere con le tue paure, i tuoi dubbi, le tue emozioni. fuggi da chi tende alla perfezione, probabilmente ha già rinunciato a vivere. attingi alla cultura a piene mani, è il sapere e soprattutto la sete di conoscenza che forma la mente e ti aiuta nei momenti della vita. impara a conoscere te stesso e diventa ciò che sei. purtroppo non abbiamo prove del nove, parametri fisici che ci possano rassicurare durante il nostro percorso. a scuola c'erano i voti, giusti o sbagliati, servivano come metro di riferimento. nella vita c'è solo la felicità nelle cose che fai, la soddisfazione e la passione nel perseguirle a farti capire se stai realizzando ciò che sei.

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  6. cara hope, se avessi la risposta alle tue domande, avrei risolto parte dei problemi! conosci te stesso, dceva il buon Socrate. la conoscenza è un work in progress, qualcosa cioè che non finisce mai. se ciò è valido per una disciplina, immagina per te stessa. penso dunque che occorra un continuo lavoro su te stessa, imparando a riconoscere i propri limiti,ad individuare i problemi e a gestirli nel modo più razionale e ragionevole possibile. talvolta può essere utile anche uscire da te stessa, senza incorrere in un'esperienza paranormale! basta uscire in una grande città, guidare in una strada poco trafficata, portare fuori il cane... relazionarsi in silenzio con il mondo esterno, per relativizzare i tuoi problemi. non abbiamo sicurezze, non ci sono i voti come a scuola che ti fanno capire come stai affrontando il tuo percorso. c'è solo un parametro: la felicità nel fare ciò che normalmente fai, la soddisfazione e la passione che metti nel seguire il tuo progetto. sarebbe comodo avere dei parametri con i quali confrontarsi, un range per ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. ma fuggi da chi tende alla perfezione, forse ha già smesso di vivere. attingi alla sete di conoscenza, essa sarà preziosa nei vari momenti della tua vita. conosci te stessa perciò per diventare ciò che sei!

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  7. Sarò all'antica ma le imposizioni,se motivate da una giusta causa,ci salvano da tanta cose.Chi sa quante volte abbiamo sentito in film,in testi di canzoni ect la tipica domanda:...e da come noto la domanda principale di oggi è:...bene io,non per essere presuntuoso,non dico che l'ho capito ma mi sono fatto un autoritratto.Secondo me non è difficile delinearsi...quando ero piccolo sognavo sempre di essere come quello,di assomigliare a quell'altro(le tipiche fantasticherie dei piccolini)fin quando un pomeriggio mentre passavo l'aspirapolvere(uno dei momenti in cui mi immergo tra pensieri,ragionamenti e sogni)ho iniziato a delinearmi tra i pregi e i difetti che la gente mi elencava,tra i miei comportamenti in certe situazioni e tra i mille sbagli che ognuno di noi compie nella propria vita.E tra le mille sfumature ho scoperto come sono,qual'è il mio vero volto e quale mostro alla gente,ho guardato in faccia i miei più grandi difetti sperando di migliorare giorno per giorno..e cara albatros ti dico che non ho smesso di vivere,perchè come dici tu chi tende alla perfezione smette di vivere,anzi cerco di migliorare la mia qualità di vita,perchè abitiamo in un mondo troppo imperfetto e almeno nel mio voglio che tutto sia l'inverso di quello in cui vivo.

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  8. PS:il computer mi ha tagliato parte del discorso. [...]in testi di canzoni la tipica domanda:chi siamo?dove andiamo?cosa facciamo? [...]principale di oggi è:chi siamo?

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  9. concordi perciò nel considerare la conoscenza di se stessi un work in progress, qualcosa cioè con la quale dobbiamo sempre confrontarci. forse nel precedente post mi sono espressa male. anch'io cerco di mettere il massimo inpegno nelle cose che faccio, tendendo perciò alla perfezione. ciò costa fatica ma sta anche alla base dei miglioramenti, magari anche dell'ambizione, che possiamo arrecare nella nostra vita e in ciò che sta intorno. da sottolineare però il verbo che accompagna la perfezione: tendere. è come il concetto di limite in matematica, anche se saggiamente dovrei abbandonare questo campo a me ostico, è qualcosa cioè che riesci ad individuare ma non a superare. solo se sei cosciente di ciò, puoi migliorare te stesso e ciò che fai. è la perfezione nella tua ottica, è il tuo personale best, ma ciò che ho potuto ottenere non è che un semplice better per qualcun'altro e viceversa. l'importante è non sentirsi mai arrivati, mai tronfi o superiori nei confronti di qualcun'altro. non c'è vera intelligenza senza umiltà! un'altra riflessione: ciò che la gente pensa di te può essere un buon metro di giudizio per capire e correggere eventuali errori nel tuo comportamento, ma non dare troppa importanza! altrimenti si rischia di sentirsi santi in terra. o piccoli mostri.

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